Orse e Leoni celesti
Queste note sono scritte nel tentativo di riparare questa situazione; esse infatti si indirizzano al lettore-spettatore e privilegiano la similitudine sull'allegoria; nel senso che mostrano le costellazione con un metodo grafico tale che la forma corrisponda o almeno sia simile a quel che il nome suggerisce. Così il gruppo di stelle conosciuto come la Grande Orsa ha la figura dell'orso, l'Aquila quella dell'aquila, il Cigno somiglia al cigno e via dicendo.
Le forme sono facili da memorizzare; ed una volta memorizzate è agevole rintracciarle nel cielo.
Le illustrazioni che seguono permettono una comparazione tra il nuovo metodo e quelli più tradizionali.
Consideriamo i Gemelli (nome astronomico:Gemini)
Si tratta di una molteplicità di stelle, raggruppate arbitrariamente in una costellazione, così come appaiono ad occhio nudo in una notte chiara nel cielo - alcune più brillanti, altre sfocate, un gruppo irregolare insomma.
Figura 1. Costellazione
I libri tradizionali d'astronomia che usano rappresentazioni allegoriche mostrano i Gemelli così
La scena è certo decorativa ma ha poco a che spartire con quel che vediamo nel cielo - sicché più che aiutare lo spettatore lo confonde.
Figura 2 - Rappr. allegorica
I libri, in genere più recenti, che usano forme geometriche rappresentano in questo modo i Gemelli. Qui la raffigurazione ha certo un carattere più essenziale, non vi sono virtuosismi barocchi. E tuttavia la rappresentazione geometrica risulta una sorta di geroglifico senza significato alcuno; e certo non suggerisce dei gemelli. Tentare di tracciare nel cielo una simile figura richiede un virtuosismo del tutto raro.
Figura 3 - Rappr. geometrica
In queste note verrà usata questa figura grafica dei Gemelli
Qui le linee che connettono le stelle sono tracciate avendo in mente una forma definita, quella che il nome della costellazione evoca.
Si noti che le stelle sono esattamente le stesse che nelle altre due rappresentazioni - solo che ora la figura ha una forma riconoscibile: appaiono due uomini filiformi come fiammiferi, dotati perfino di braccia.
Figura 4 - Rappr. grafica
Non è difficile rintracciare le forme nel cielo, prima con l'aiuto del disegno e poi impiegando la memoria.
Questo metodo grafico verrà usato, nel testo, per tutte le costellazioni salvo quando il numero delle stelle è così esiguo da rendere impossibile qualsiasi immagine riconoscibile - perfino dalle stelle non si può avere tutto.
Diamo nelle pagine che seguono dieci esempi del metodo grafico - le stelle su entrambe le colonne sono identiche, cambia solo il criterio di connessione tra di loro.
Val la pena notare che questa nuova via per osservare il cielo non è poi così nuova.
L'occhio umano desidera vedere forme significative, cioè riconoscibili. Anche senza averne intenzione ci capita di ritrovare figure di cose a noi familiari osservando ciò che appare a prima vista indefinito, cioè informale: donne, uomini, animali, oggetti si delineano nelle nuvole, nei crinali dei monti, tra le chiome degli alberi e addirittura in una macchia d'inchiostro sul foglio bianco. E non è solo un passatempo; bensì e soprattutto una attitudine radicata nella profondità della mente umana.
Abbiamo, infatti, qualche buona ragione per credere che, ben prima della storia scritta, l'uomo abbia trovato la sua via, tra la moltitudine enorme delle stelle, assegnando forme a gruppi di stelle - forse quel che facciamo in queste note è ciò che è stato fatto all'origine; e rivenire all'origine vuol dire ricominciare daccapo non tornare indietro.
Senza argomentare, possiamo citare un indizio a favore di questa tesi – in tutte le lingue sassoni, salvo che in quella inglese, la parola costellazione vuol dire letteralmente “quadro formato da stelle” e.g. in tedesco Sternbild.
Nella Mesopotamia, dove oltre 3000 anni fa gran parte delle nostre costellazioni hanno avuto origine, non v'erano libri illustrati per il comune lettore – e forse i maestri insegnavano agli allievi a ritrovare le forme celesti disegnandole sulla sabbia usando un bastone.
Ma al di là di cosa hanno fatto i nostri antenati tutte le epoche hanno interpretato il cielo secondo la loro sensibilità.
Noi possiamo fare altrettanto – e se la rappresentazione grafica facilita il compito allo studente-spettatore che vuole riconoscere le stelle, essa si rivela, già solo per questo, più che legittima.